giovedì 3 aprile 2014

DANNI TELEFONIA MOBILE



DANNI TELEFONIA MOBILE




Intervista al Professor Fiorenzo Marinelli, Istituto di genetica molecolare - CNR Bologna.


Estrapolo 2 importanti concetti:

"Il telefono cellulare è un ottimo strumento di emergenza e non di uso normale"
"Il valore reale di attenzione è 0,6 Volt/metro e non 6 Volt/metro come prescrive la legge Italiana"

(nota: un cellulare in trasmissione nei pressi della testa emana circa 20 Volt/metro)

Ascoltate con attenzione.
www.youtube.com/watch?v=yTUDjItAPVU

“Visto che in questa civiltà sempre più wireless non possiamo smettere di usare il cellulare posso modestamentente consigliare di limitare al massimo la quantità e la durata delle conversazioni, la vita è una sola.


L' unica cosa che ci terrei a far notare e che dovrebbe far preoccupare specialmente noi giovani e le generazioni a venire, è che l' età del primo telefonino è sempre minore, e io stesso che ho preso il cellulare a 12 / 13 anni soprattutto per esigenze pratiche, essendo anche questi gli anni dello sviluppo, sono decisamente più a rischio di mio padre o mia madre che magari il primo telefono cellulare lo hanno acquistato a 30 anni. Per questo penso che, ove il cellulare sia davvero necessario bisognerebbe fare di tutto per fornirne i nostri giovani il più tardi possibile e soprattutto che questi evitino di utilizzarlo solo lo stretto necessario. Poi rimane anche il problema del cellulare nella tasca dei pantaloni che pare danneggi le zone genitali maschili, e qui torniamo sempre al problema dell' età dello sviluppo...



 














stiamo attenti a non friggerci troppo il cervello con questi cellulari. Molti diranno che non esistono ancora prove
scientifiche sui danni biologici...ma è proprio questo il problema: non ci sono ancora studi seri!


Notizia di oggi su un torinese. 7 ore al telefono ogni giorno da circa 20 anni. Ora ha un cancro al cervello.


Come per la radioattività è una questione di 2 parametri: 1 intensità dell'esposizione 2 tempo di esposizione.



Ne caso degli
OM anche se i tempi di esposizione sono rilevanti, l'intensità è molto bassa, con un'antenna sul tetto di casa la radiofrequenza che colpisce l'operatore è a livelli assolutamente non pericolosi, (inferiore a 0,1V/m) persino usando apparati portatili i livelli sono meno pericolori di una trasmissione GSM ad analoga distanza.

Infine se io faccio una conversazione di 10 minuti e parlo solo 3 minuti con la radio sarò esposto solo per 3 minuti mentre con il cellulare lo sarò per tutti i 10 minuti perchè il cellulare essendo full duplex trasmette sempre..

venerdì 21 febbraio 2014

TEST E GUIDA E CONSIGLI PER ACQUISTO LAMPADINE A LED 220 VOLT





QUALE LAMPADINA 220 V A LED ?



[  AGGIORAMENTO:   FEB 2014 ]







 
 
 
 
Come potete immaginare non degno di attenzione offerte con lampadine LED da 5W o meno.
 
 
regoletta: se non ci sono scritto i lumen, si tratta della resa piu' bassa sul mercato.
 
 
 
EVITARE una di quelle ridicole multiled (la cui efficienza e' garantita essere bassa, a causa del rischio di "bruciare" i led piu' "deboli" di una moltitudine che costringe ad una alimentazione "conservativa" dal punto di vista progettuale). E la potenza indicata e' sostenuta da una
decente dissipatore di calore in alluminio.
 
 
 
 
ESEMPIO:
 
proviamo con una lampadina da  800 lumen   Il prezzo indicato e' 14,71 Euro
 
800/14,71 = 54 lumen/Euro
 
Questa e' indicata con 2800-3200K ed una successiva dall'apparenza identica, stesso prezzo, con gli stessi valori, e' indicata con 6000-6500K, ambedue dichiarate composte da 60 ledini SMD 5050.
 
 
 
 
 
 
 
 
    Singolo LED 5050 in SMD
 
 
 
Infatti, per motivi gia' spiegati piu' volte, a parita' di potenza assorbita, LED a piu' alta temperatura di colore (ovvero piu' "bianchi") devono emettere ben piu' luminosita'. Qui invece abbiamo che nel passare da 3000K a 6250K la luminosita' rimarebbe ad 800 lumen.
 
 
In ogni caso anche 54 lumen/Euro, se ci fosse da fidare, non e' sufficiente per battere il mercato locale di due catene di negozi reputabili.
 
 
Questo per quanta riguarda quelle a sfera.
 
 
 
 
 
Proviamo con un'altra   da 6.500K pero' dichiarati per 978 lumen
a 10W, questo incremento ha senso. Ma un prezzo di 19,31 Euro!
 
Da un sito Web mi aspetto di risparmiare, non di spendere di piu'.
 
E poi, se la lampadina non funziona o si brucia in poco tempo, da Leroy-Merlin me la cambiano subito - senza questioni (mi e' accaduto con un kit di 3 CFL). Cosa succede se invece ho il problema con il sito "Light In The Box Ltd." ?
 
 
Insomma, a meno di acquistare un prodotto noto e da un venditore reputabile,
gli acquisti a distanza (che siano Web o da catalogo, la sostanza non
cambia) sono sempre un terno al lotto.
 
 
Oppure sempre sul web che riportano 9 Watt ma poi in effetti sono dei led da solo 5 W !!!
 
 
 
Tra l'altro contesto la serieta' della tabella di comparazione tra incandescenza e LED.
 
Per esempio:
 
  7-11W = 60W
 
non ha senso. 
 
Un LED da 7W non puo' essere paragonabile ad un LED da 10W,
c'e' una differenza di quasi il 50% in piu' !!!



E hanno pure il  CE. C'e' pure la  e' sincerissimo, significa China Economy…altra truffa !



Per curiosita' vado a tradurre "Haiyou" che signfica:
 
 "anche, similmente, inoltre, in ogni caso", ma vale anche come frase:
 "Ci sono ancora delle rimanenze"
 
Mi dice un collega che viene usata anche per "Scarti di
produzione", ovvero prodotti che al controllo qualità
non raggiungono le specifiche minime per essere messi
in vendita normalmente.







 
Ma pare che stiamo assistendo ad un momento di spiazzamento di fronte
alla terza generazione offerta dalla grande industria. 
 
Che sia forse un momento di crisi dei cinesi (vediamo quanto di mettono a riprodurre la
tecnologia ?). 
 
Il problema per i cinesi e' che non si tratta semplicemente di copiare qualche circuito, ma bensi devono "copiare" il Led di potenza.
 
Ci devono essere dei problemi se i prodotti cinesi di tale fascia di mercato sono rari e nel frattempo le quotazioni della Cree sono quasi triplicate (un altra delle aziende su cui avevo puntato le attenzioni, come la Tesla Motors, di aziende del futuro).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  Led CREE da 10watt su dissipatore
 
 
Insomma, se non si sbrigano a smaltire il magazzino si trovano ad avere dei problemi. E' proprio per questo che sto diffondendo la novella :-) per accelerare il ricambio, perche' i "prezzi" e cio' che viene messo in vendita dipende dalla massa dei consumatori, non dal singolo informato.
 

anche il caso che uno abiti lontano dai vari Famila, Leroy Merlin, Mediaworld (ma anche altre catene di negozi hanno sicuramente prodotti Led di terza generazione).







 
 
 
 
 
 
 
LAMPADINE  E KELVIN











 








 
 
 
 
 
 
COMPARAZIONE TRA MARCHI
 
 
 
Marchio      lumen     Euro     lm/Euro               Watt
--------------------------------------------------------------------------------------------
Livarno               810             8              101      ( 10W promozione Lidl)
Philips                 350             7               50                (Lidl, da 6W)
BSA                    560            13              43               (catena Famila)
Panasonic A       806            22              37                (Mediaworld)
Panasonic B       806            13              62                (Mediaworld)
Isy imtron          810            13              62                (Mediaworld)
Lexman             806             12              68                (Leroy Merlin)
Lexman           1055             14              76                (Leroy Merlin)
Lexman           1521             16              96    (Leroy Merlin, bulbo grande a palla)
Lexman           1521             18              85    (Leroy Merlin, bulbo standard)
Philips             1055             12              89                 (Esselunga)
Ledare              600               7              86                (IKEA, 10W)     
 
 
 
e' evidente (a parte le IKEA, che pero' ci sono solo in poche citta')
che le LIDL-Livarno sono quelle che costano in meno in assoluto, oltre ad
offrire il massimo per ogni euro (101 lumen per ogni euro speso).
 
 
La novita' e' che la Livarno ha aumentato il valore indicato, da 760 lm
e' salita a 810 lm con 10W di assorbimento. 
 
 
Altri valori sono: 
 
- corrente assorbita 90 mA
 
-  3.000K di colore  (luce calda)
 
 
Purtroppo i commerciali della Lidl pare abbiano scelto la via 
Di  promuovere le lampadine LED in base al wattaggio
equivalente misto al wattaggio reale 
 
A qualcuno puo' piacere, ma cosi' si continua con il vizio delle cattive abitudini, tra l'altro andando incontro a problemi crescenti, ora che le grandi marche (meno le Philips) iniziano ad evidenziare il valore di luminosita' e non piu' quello della potenza elettrica. Per non dire della confusione.
 
 
 
Il problema è che c'è poca informazione anche sulle confezioni stesse,
chi ha sempre acquistato lampadine ad incandescenza si regolava sui
Watt, ora qui mi mettono i Watt di consumo a LED e i Lumen, due
informazioni con le quali l'utente normale non è assolutamente in
grado di regolarsi. Anche sulle lampadine a risparmio energetico è
sempre stata indicata la corrispondenza ad incandescenza, ora non si
può più (mi pare), va bene ma mettete sulle confezioni o almeno sugli
stand delle tabelle di corrispondenza Lumen-Watt che così uno si
regola altrimenti sono solo delle trappole per polli.
 
 
 
 
 
riepilogo con i "lumen"
 
Livarno E27 10W   810 lm   €7,99
Livarno E27  7W    500 lm   €7,99
 
Philips   E27  6W   350 lm   €6,99 (a pera, 5,5W)
 
 
Insomma, a parte le prime due, le altre, salvo le "candele" per chi ha un lampadario a candelabro ovvero a tante luci, le altre sono tutte SCHIFEZZE . 
 
Francamente non riesco a capire come si possa ancora oggi acquistare lampadine da 100 lumen, che poi al prezzo proposto significa 25 lumen per ogni euro speso. Sono "lumini da cimitero".
 








CONVENGONO DAVVERO ?


ha senso spendere 8 euro per sostituire una vecchia a incandescenza da 60 W e che accendo solo per pochi minuti al giorno?
 
no... ipotizzando un prezzo del kWh di 15 cent, accendere quella  lampadina da 60W per 10 minuti al giorno, tutti i giorni dell'anno, ti  costa circa 55 cent di energia all'anno.
 
Se fosse quella a LED pagheresti 9 cent di energia all'anno,  risparmiando 46 cent l'anno.
 
Ti conviene sostituirla con una a LED quando si fulminerà, non prima.


 
Consumatore risparmioso (mono-componente): riferimento 15 cent/kW*h
 
Energia corrispondente al prezzo di acquisto:   8,00 / 0,15 = 53,3 kW*h
 
Ore funzionamento di una 60W per tale energia:  53,3 / 0,06 = 888 ore
 
 
 
Spalmate su:
 
Anni    uso/gg
-----------------------
  1           2h 26'
  2           1h 13'
  3           0h 49'
  4           0h 36'
  5           0h 29'
  6           0h 24'
  7           0h 21'
  8           0h 18'
  9           0h 16'
 10          0h 15'
 
 
Scegliere in quanti anni  interessa ammortizzare la spesa e vedere un po'.
 
 
Tenere presente che se si va verso i dieci anni, si dovrebbe calcolare
anche gli interessi, ma considerando che un risparmiatore domestico,
al netto delle imposte, non ricava piu' di 1-2% non fa poi cosi' tanta
differenza.
 
 
 
Consumatore scivolato nella seconda fascia: riferimento 18 cent/kW*h
 
Energia corrispondente al prezzo di acquisto:   8,00 / 0,18 = 44,4 kW*h
 
Ore funzionamento di una 60W per tale energia:  44,4 / 0,06 = 741 ore
 
 
 
Spalmate su:
 
Anni    uso/gg
------------------------
  1           2h  2'
  2           1h  1'
  3           0h 41'
  4           0h 30'
  5           0h 24'
  6           0h 20'
  7           0h 17'
  8           0h 15'
  9           0h 14'
 10          0h 12'
 
 
 
Consumatore estremo (fascia alta): riferimento 30 cent/kW*h
 
Energia corrispondente al prezzo di acquisto:   8,00 / 0,18 = 26,7 kW*h
 
Ore funzionamento di una 60W per tale energia:  26,7 / 0,06 = 444,4 ore
 
 
Spalmate su:
 
Anni    uso/gg
----------------------
  1           1h 13'
  2           0h 37'
  3           0h 24'
  4           0h 18'
  5           0h 15'
  6           0h 12'
  7           0h 10'
  8           0h  9'
  9           0h  8'
 10          0h  7'
 
 
Come si puo' vedere, chi consuma tanto puo' avere la convenienza "prima"
di chi consuma poco.
 
 
 
Insomma, se non usate la lampadina "in palio" per almeno 1 ora (o mezz'ora se siete grossi consumatori elettrici) al giorno, non cambiatela, che il candidato sia LED o CFL.


 

 
Fermarsi a 2 anni al massimo. Perche' ? 
 
Perche' c'e' da temere un forte ribasso del prezzo delle lampadine LED. Ovviamente questo significa, qualora non si ammortizi in fretta con un corrispondente risparmio di
enegia elettrica, si rischia la beffa di avere pagato di piu' per niente.
 
 








LUCE DELLE LAMPADINE A LED ?

Dipende dagli usi  ed anche dalla cataratta ……………………………. cioe’ dall’eta’ !
 
Ho provato per alcuni mesi una luce fredda nel soggiorno e francamente alla lunga la sensazione era piuttosto "cruda", poco confortevole.
 
Pero' le sensazioni visive possono anche dipendere dalle condizioni
della propria vista:
 
http://www.age-simulation-suit.com/
 
Una persona anziana potrebbe trovare gradevole una luce da 5.000K semplicemente perche' non la vede "bianca", ma "gialla". 
 
D'altra parte le luci da 2.700K per l'anziano apparirebbe troppo "gialla".
 
Insomma, e' proprio vero che siamo tutti diversi e non esiste la soluzione perfetta per tutti.




 
dipende dall'indice CRI, in massima parte, le lampade a led sono CRI 70
solitamente, quindi piuttosto fetenti.

Cioe’ hanno una colorimetria infedele, picchi e buchi nelle frequenze, danno
dominanti irreali verdastre o bluastre, oppure giallastre, è una
conseguenza della ricerca del massimo rendimento, solitamente: le
lampade a fluorescenza per esempio trifosforo in classe 8 rendono molto
di più di quelle pentafosforo in classe 9, ma la luce delle seconde è
molto migliore, i led hanno colorimetria solitamente peggiore in classe
7, e infatti fanno luce "SCHIFOSA":)



il problema della luce cruda l'ho avuto con una OSRAM 22 W CFL ( al neon )
 
sono sempre lampade pessime in genere, anche se le CFL si trovano classe 8, 
 
 in giro ho qualche 840 in formato "dulux" e le trovo decenti, ma il termine di paragone sono sempre le lampade a incandescenza, che hanno CRI 100.








VERIFICA CONSUMO

 
A proposito, questo e' un caso in cui utilizzare un wattmetro puo' essere
utile. Purtroppo inserire il wattmetro su una lampadina puo' essere
complicato. 
 
 
Propongo due soluzioni:
 
a) sostituite per un mese, la lampadina con una piantana, collegata su
una presa elettrica con prima il wattmetro. Per un mese, ogni volta che
vi serve, invece di accendere la luce, accendete la piantana. Poi a
fine mese, verificate quanta energia avete consumato e cosi' vi fatte 
una stima piu' attendibile di quanto usate la lampadina
 
b) acquistate un portalampada con presa per spine (quelle che una volta
si usavano per far funzionare la radiolina a tariffa luce), inserite il
wattmetro ed infilate una spina con portalampada su cui avvitare la
lampadina. Se c'e' una plafoniera, togliete il coperchio per il periodo
in cui fatte la misurazione. Questa soluzione e' utile in famiglia,
ove avete il problema che non tutti i componenti rispettino l'auto
disciplina della soluzione a)









INCREDIBILE  LAMPADINA LED DA  15 WATT  !


In vendita nella catena  Leroy Merlin



NON CLASSICA forma ma a sfera  diametro di ben 10 cm !!!


Lexman   Lampadina LED globo 15 W


Ref. 34947465


Prezzo  15,90 euro

Consuma 15 W ma illumina come 100 W di una vecchia lampadina ad incandescenza, luce fredda

1.521 Lumen, corrispondente a lampadina ad incandescenza di 100 W

Bianco freddo, colore bianco (6500K )

80 IRC  come le lampade CFL


Lunghezza    130 mm

Diametro       100 mm   ( a sfera ! )


   


GELOSO: un mito italiano !






GELOSO: UN MITO !


Viene trattata la storia e le realizzazioni dell'ing.John Geloso, che ave-
va a suo attivo numerosi brevetti avvenieristici per l'epoca, ricordiamolo
tra l'altro come sperimentatore delle prime trasmissioni televisive ; e fu
attivamente presente sul mercato italiano e estero.

                  




                                GLI INIZI.

L'ing.Giovanni Geloso nacque il 10 gennaio 1901 in Argentina, dove i  suoi
genitori si erano temporaneamente trasferiti dal Piemonte. Nel 1904 la fa-
miglia fece ritorno in Patria stabilendosi  a  Savona  dove Egli compi gli
studi all'Istituto Nautico. Con metodo e costanza, doti che resteranno Sue
basilari, applicandosi agli studi, cerco' di tradurre  in  pratica  quanto
andava imparando. E' adolescente e mentre  studia  e  insegna, lavora come
operatore cinematografico nell'azienda paterna e si dedica allo studio del
la musica, di cui sara'per tutta la vita un appassionato cultore ed esecu-
tore, associando abilita' tecnica e sensibilita ' artistica. Dimostra  una
particolare e precoce inclinazione per le scienze matematiche, per il dise
gno tecnico, per  la  meccanica  e l'elettrotecnica in particolare. Appena
terminati gli studi apre un'officina elettromeccanica,  divenuta  in breve
una piccola fabbrica, e produce apparecchiature in base a propri brevetti.

Malgrado i tempi estremamente difficili per la crisi economica del dopogu-
erra e l'inesistenza di industrie collaterali, questa iniziativa, che tro-
va forza nella Sua vocazione, nel lavoro e nella Sua  volonta', si afferma
raggiungendo una considerevole stabilita' economica. Lascera'  poi  questa
azienda ormai consolidata, per orizzonti piu' ampi di lavoro e ricerca  di
cui sente la necessita'. E il richiamo gli viene dal paese allora tecnica-
mente piu' progredito e che sembra piu' adatto a soddisfare le Sue aspira-
zioni: gli Stati Uniti. Lascio' l'Italia nel 1920  portando  con  se' come
unico capitale il proprio ingegno. Con i soli  propri  mezzi, giovanissimo
e sconisciuto, senza appoggio di sorta ne' conoscenze, usando l'esperienza
acquisita, riesce in meno di due anni ad inserirsi in una attivita' confo-
rme alle proprie capacita'. Entra alla PILOT ELECTRIC MANUFACTURING COMPA-
NY di New York il cui presidente, Mr.Isidor Goldberg, ne intuisce le  qua-
lita' e lo apprezza come collaboratore geniale e infaticabile.  Si  laurea
ingegnere  elettronico alla Cooper Square University. E nel 1925, si unis-
ce in matrimonio con la signora Franca che sara' la compagna  di  tutta la
vita e ne condividera' intensamente il lavoro. Con il  passare  del  tempo
viene nominato -ingegnere capo- della PILOT e tutti i problemi che in quel
periodo sorgono per lo sviluppo delle radiofonia,(ad esempio: l'alimentazi
one in corrente alternata dei radioricevitori, il comando unico degli  ap-
parati a cambiamento di frequenza, il perfezionamento dei mezzi di  ripro-
duzione acustica ed altri), passano sul Suo tavolo di lavoro e  vengono da
lui brillantemente risolti. In questo modo, Egli, alla PILOT, puo esprime-
re la sua personalita' ed insieme tradurre in cose concrete la  genialita'
progettando e realizzando componenti ed apparecchi che danno prestigio al-
la azienda e a Lui personalmente, sia negli USA come nel resto del  mondo.


A questi apparecchi da',attraverso ogni suo disegno,la propria personalis-
sima impronta: l'espressione di uno stile che in breve diverra' noto e fa-
miliare a tutti i cultori della radio. Sempre negli Stati Uniti  lego'  il
Suo nome ad un avvenimento straordinario per i tempi:  nel  1928  realizza
con apparecchi da lui progettati e costruiti dalla PILOT, la  prima  serie
di trasmissioni sperimentali televisive in America e nel  mondo.  Numerosi
giornali americani del tempo commentarono l'avvenimento, vedi il  Corriere
della Metropoli che riporta i suoi esperimenti o il New York Evening Jour-
nal che lo ritrae con due Sue fotografie in prima pagina. Intanto,  mentre
pochi studiosi,ne stanno affrontando i problemi e si parla di  televisione
come di una remota possibilita' avvenire, a soli 27 anni l' ing. Geloso ne
dimostra la possibilita' e sperimentando in via pratica un sistema per re-
alizzarla, traccia una strada. Si tratta di un sistema che oggi si defini-
rebbe puonieristico e che utilizza sia in trasmissione  che  in  ricezione
un disco di Nipkow a 44 fori e 15 immagini al secondo. Per la  conseguente
video-frequenza molto bassa, la trasmissione puo' effettuarsi sulle norma-
li onde medie. Le trasmissioni avvengono fra New Jersey  e  la  Philosophy
Hall della New York University dove sono presenti  numerosi  scienziati  e
tecnici di chiara fama, tra i quali Lee de Forest, Hugo Gernsback ed altri
personaggi oggi famosi che appartengono alla storia delle radio. Il risul-
tato e' clamoroso, sia per il mondo tecnico che per il pubblico ed i gior-
nali danno ampio rilievo all'avvenimento; l'ing.Geloso pero' non considera
soddisfacente la soluzione sotto il profilo tecnico. Ritiene  infatti  che
l'esperimento sia solo un primo passo di una lunga serie di perfezionamen-
ti in un campo che si era appena aperto e che avrebbe avuto un grande  av-
venire. Continuo' quindi a dedicarsi ai problemi della radiofonia ai quali
diede sempre soluzioni di estema semplicita'ed originalita':  meta  questa
che ha caratterizzato tutta la Sua esistenza.






                       
                     LA FONDAZIONE DELLA GELOSO S.A.
                                    
Nel 1931, nonostante le molte brillanti affermazioni avute negli Stati Uni
ti, decise di rimpatriare e di avviare un'iniziativa industriale  propria.
In questo stesso anno fondo' la JOHN GELOSO S.A. in una modestissima  sede
in Milano -via Sebenico,7- iniziandovi la costruzione di materiale per ra-
dioricevitori e per amplificatori. L'industria in questo campo,a quel tem-
po nel nostro paese era appena nascente; la costruzione di radioricevitori
ed amplificatori era, in effetti, affidata all'entusiasmo di pochi appassi
onati.






Per essi Egli creo' apposite "SCATOLE DI MONTAGGIO" (precursone de-
gli attuali kit), che raccoglievano tutti i componenti e le parti necessa-
rie per le realizzare un completo apparecchio e che rappresentarono un pas
so molto importante per la formazione professionale teorica e  pratica  di
successive generazioni di tecnici. Progetto' anche le macchine avvolgitri-
ci per trasformatori e bobine e ne curo'la realizzazione, creando cosi'gli
strumenti indispensabili per una lavorazione industriale  che  l'industria
nazionale, non era in grado di fornire.








Proprio ad allora risale la  prima
pubblicazione del famosissimo "BOLLETTINO TECNICO GELOSO"
(distribuito gra
tuitamente in centinaia di copie), attraverso il quale Egli forniva ai ra-
diomontatori, ai tecnici e ai radioamatori, un valido strumento  formativo
e di studio e di carattere generale, rendendo al  tempo  stesso  pubbliche
tutte le notizie, i dettagli tecnici e circuitali dei prodotti  della  Sua
industria, ed i suggerimenti per le varie utilizzazioni  dei  medesimi. La
dote peculiare dell'ing.Geloso di rendere semplici anche le cose piu' dif-
ficili attraverso il Suo chiaro e essenziale modo di insegnare gia' ampia-
mente provato, ebbe per questa via modo di volgersi a beneficio di una vas
ta categoria di tecnici od aspiranti tali, i quali si formarono cosi' nel-
ambito di quella che si pote' configurarsi con  una  grande  famiglia. Nel
1932 la Sua industria va'sempre piu' ingrandendosi e trasferisce  la  sede
in viale Brenta 18, dove i locali vengono via via ampliati per fare fronte
alle maggiori esigenze di spazio della produzione. Inizia nel 1934 la pro-
duzione industriale dei condensatori elettrolitici, che vengono continuame
nte perfezionati allo scopo di ridurre gli ingombri, ridurre  la  corrente
di dispersione e l'angolo di perdita (a titolo di esempio,la serie 2900,la
cui produzione venne iniziata nel 1939, segno' un vero  progresso  tecnico
nel campo delle capacita' elettrolitiche, e con alcune modifiche venne pro
dotta fino al 1965 circa. Nel 1936 venne impiantato un apposito  laborato-
rio per la coltura dei sali di "Seignette" ed un reparto specializzato per
la lavorazione. Questo permise di porre per primi sul mercato italiano,qua
si  contemporaneamente  ad  altre case costruttrici nel mondo, microfoni e
pick-up piezoelettrici che subito si diffusero, incontrando ottima accogli
enza  da  tecnici  e amatori. Sempre nel 1936, l'ing.Geloso introdusse per
primo nella tecnica costruttiva radiofonica i Gruppi ad Alta Frequenza pre
tarati, che unitamente ai trasformatori di media frequenza ed al condensa-
tore variabile,costituiscono la parte piu' delicata di un radioricevitore.

Nel 1939 la sede centrale della Geloso si trasferisce nel grande stabilime
nto di viale Brenta 29, su di un'area di oltre 17.000 mq. Scoppia la guer-
ra, e la Marina Militare Italiana trova nell'ing.Geloso il tecnico che ri-
solve sempre in modo geniale i numerosi ed  essenziali  problemi  relativi                           
alle telecomunicazioni, ai sistemi di localizzazione  elettroacustica  del
naviglio  in  immersione  ed in superficie, alle comunicazioni a viva voce
tra comando e reaprti operativi su sommergibili e navi, nonche' altre  ap-
plicazioni tecniche. Mancano le materie prime, per esempio il rame, ed al-
lora Egli si dedica collateralmente allo sfruttamento di una  miniera  nei
pressi di Levanto, traendone il metallo per la produzione dei fili rivesti
ti e di quelli smaltati, che produce in un apposito impianto di trafileria
e smaltatura dotato di macchine automatiche a ciclo continuo da Lui proget
tate e realizzate, le quali rappresentano in questo campo un anticipo  dei
tempi.

Alla  fine  delle  guerra la Geloso si ingrandisce ancora, indirizzando la
sua produzione esclusivamente a fini di pace: continua la ormai tradiziona
le produzione di componenti e scatole di montaggio, ma presenta anche  ap-
parecchi finiti. Sorgono gli stabilimenti di Lodi, Napoli, Salerno e  Roma
ciascuno con un proprio settore di specializzazione. Nel frattempo  l'ing.
Geloso viene designato quale esperto del nostro  paese  nella  commissione
Tecnica della NATO, dove per lunghi anni presta disinteressata, efficiente
e competente attivita',facendo valere idee e consigli che incontrano l'ap-
prezzamento di tutti ed in particolare dei tecnici americani, pur  essendo
la tecnica statunitense di gran lunga piu' avanzata di quella europea.

Nel settembre del 1949 iniziano le prime trasmissioni televisivi sperimen-
tali e la Geloso e' all'avanguardia, presentando un prototipo il  GTV 1001
che, successivamente  perfezionato, le  consente  nel 1952 (data di inizio
del regolare servizio commerciale televisivo) di essere tra i primi costr-
uttori sul mercato. Costruisce tutta la serie  dei  componenti ( gioghi di
di deflessione, trasformatori di riga, bobine ecc.) che  vengono  adottati 
da buona parte delle industrie nazionali e con una impostazione originale,
un'altra volta destinata a preparare i tecnici del domani, basa la costru-
zione dei suoi televisori su telaietti premontati e pretarati per le varie
sezioni (media frequenza, suono, sincronismo ecc.).

Particolare attenzione l'ing.Geloso ha rivolto  da  sempre, personalmente,
alla amplificazione e diffusione del suono, costantemente ponendo a dispo-
sizione dei consumatori apparecchiature di alta qaulita' a  basso  prezzo!
Venivano infatti commercializzati amplificatori, altoparlanti, trombe espo
nenziali, microfoni ecc. E' suo il merito della diffusione "popolare"  del
registratore magnetico, dapprima a filo e poi a nastro (ricordiamo il  fa-
moso G 255 costruito in quasi quattrocentomila esemplari dal 1949 al 1956)










                      LA SUA ATTIVITA'RADIANTISTICA.
                             
L'ing. Geloso tra le sue tante attivita'trovava il tempo per dedicarsi an-
che all'attivita'radiantistica, trasmettendo con il glorioso call di I1JGM
ed e' con questo nominativo che il 15 giugno 1951 ottenne il diploma  IARU
"W A C" (Worked All Continents)in fonia, con il tx Geloso G 210TR (10 val-                     
vole, 5 gamme, fonia e grafia). I collegamenti relativi a questo WAC furo-
no con: W6CHY per America sett. LU5AQ per America merid. TA3FAS per l'Asia
OH6OM per l'Europa ZS1KY per l'Africa e infine VK4RT per l'Australia; dimo
strando in questo modo, se ven'era bisogno, la  validita'  degli  apparati
da lui progettati e costruiti.


L'attivita' di Radioamatore dell'ing.Geloso ebbe come conseguenza, sul pi-
ano industriale e relizzativo, lo studio e la  costruzione  di  ricevitori
e trasmettitori per le gamme  radiantistiche,  vedi il G 209 R  ricevitore
e il G 212 trasmettitore per onde corte; le famosissime linee "G", compos-
te da TX/RX separati ad esempio il G 222 TR 75 Watt in AM ( che montava le
gloriose 807 ) o il ricevitore il G 4/214 fino all'ultimo che vide la luce
il G 4/216 mk III. Anche in questo campo la Geloso proponeva i gruppi pilo
ta (VFO) e altri parti staccate con le  quali  numerosissimi  radioamatori
in tutto il mondo hanno realizzato la propria stazione  ricevente-trasmit-
tente: la Geloso era nel gergo dei radioamatori di allora usato nelle loro
QSO in onde corte, "LA NOTA CASA" per antonomasia ! (Linea G nel 1968).


Nell'aprile del 1968 ha la soddisfazione di vedere apprezzati ed  ammirati
dal pubblico e dai tecnici, in occasione della Fiera Campionaria  e  della
Mostra della Radio e Televisione di Milano, i  ricevitori  per televisione
a colori il cui studio era stato iniziato da vari anni ed aveva avuto come
risultato l'elaborazione di circuiti presentanti alcune soluzioni del tut-
to originali. Questo nuovo settore di attivita' aveva richiesti investime-
nti ed impegno notevoli ed era da Lui costantemente  seguito  con passione
ed interesse. Vengono costituite filiali ed agenzie nelle principali citta
d'Italia mentre all'estero sorge una fitta rete di distributori  esclusivi
che coprivano ben 60 nazioni in tutto il  mondo. Cosi' i  prodotti  Geloso
si diffondono nel mondo facendo conoscere il nostro paese come nazione in-
dustriale nei luoghi piu' remoti. La Geloso era presente alle maggiori ras
segne industriali ed elettroniche. Sorgono attorno alla Geloso anche picco
le e medie industrie che vivranno e prospereranno producendo esclusivamen-
te per il suo fabbisogno.

L'ing.Geloso, come sempre, e' collaboratore tra i  suoi  collaboratori, ed
il lavoro costituisce la naturale ed ordinata esplicazione di  se' stesso.
Per il lavoro le ore del giorno non sono mai sufficienti, anche perche'la-
vorare rappresenta per Lui un continuo interessamento verso  l' evoluzione
del mondo tecnico. Infatti sino a notte alta, come Sua abitudine sin dagli
anni giovanili, nel Suo studio, progetta, calcola e disegna i nuovi prodot
ti sotto il profilo tecnico ed estetico, determinando la distribuzione del
lavoro ai suoi collaboratori, da svilupparsi ai fini di alimentare il fu-
turo lavoro dell'industria.







                                L'EPILOGO.

L'ing. John Geloso possedeva una  grandissima personalita',  peraltro  co-
si' schiva  di  ogni manifestazione esteriore ed impregnata della naturale
modestia e semplicita', quella propria degli  uomini  maggiormente  dotati
sul piano intelettuale e morale.

Sono anche queste qualita' che lo portano                                       
a comprendere  e a tenere in grande considerazione tutti i dipendenti, cui
cercava di riservare un trattamento sempre migliore; cio'non per considera
zioni utilitaristiche, ma piuttosto per coerenza, per pratica di vita.
Giunge cosi' l'estate del 1968 ed il male che si manifesta  improvviso  lo
mina  nel  fisico;  Egli, pur consapevole, con suprema forza d'animo e con
sempre  uguale  apertura  di vita, agisce come se nulla dovesse accadere e
continua l'abituale vita di lavoro, fino alla sua triste scomparsa.


Malgrado i numerosi brevetti avvenieristici per l'epoca e la presenza ormai
attiva sul mercato italiano e estero, la Geloso risentiva gia' pero'  della
incalzante concorrenza giapponese, e  non  ricevendo  aiuti  governativi, a
poco a poco inizio'a licenziare maestranze,chiudere le sue varie fabbriche,
fino a che scomparve definitivamente dalla scena.




Bibliografia:

Bollettini tecnici Geloso - Geloso S.P.A.
Varie info da Luciano IW1PUE



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